Sono stato il primo avvocato in Italia a chiedere ed ottenere in un procedimento giudiziale l’intervento di un Coordinatore Genitoriale che componesse il conflitto genitoriale. Con la visione illuminata di un magistrato della sez. IX di Milano, questo primo intervento ha aperto il viatico all’utilizzo di questo nuovo strumento ed a molto altro. Questo spiega la mia personalità aperta all’innovazione, alle sfide ed al cercare nuovi orizzonti nelle soluzioni necessarie nell’ambito del diritto di famiglia. La fondazione dell’A.I.C.G., di cui sono stato promotore, è l’ultima in ordine cronologico ed il grande successo che ne ha è una conferma delle visioni per il futuro. So di essere un avvocato atipico quando uso il sistema giudiziario come ultima risorsa nella risoluzione delle controversie. Il famoso adagio ”meglio una brutta transazione di una bella causa” è per me un must e nel corso degli anni ne ho avuto ragione. Ritengo che il principio fondamentale sia quello di accogliere, ascoltare, tutelare al meglio delle proprie capacità e se non bastano farsi aiutare. Collaborare è sinonimo di maturità non di debolezza.